di Federica Luzelena Amarisse
Abstract
Tutte le persone aspirano a trovare la propria strada ed essere accettate per ció che sono. A volte questo implica cambi radicali che non sempre sono facili. Tutto il mondo è paese è un modo di dire comune per spiegare luoghi o situazioni che si si verificano un po’ ovunque. In realtá questo breve articolo parla dell’esperienza personale e di come le emozioni non conoscono confini geografici. Per questo motivo ho scelto di parlare della mia esperienza personale e di come il Counseling mi ha aiutata come persona quando ho deciso di intraprendere il mio viaggio verso il cambiamento.
Care Lettrici, Cari lettori,
Quando mi é stato offerto di scrivere un articolo dedicato alla professione del Counselor ho fatto capolino con l’idea di parlare della mia esperienza come persona e, non solo come Counselor, circa gli aspetti trasversali della vita che non conoscono confini.
Cosa voglio dire con questo? Quasi quattro anni orsono ho lasciato l’Italia e mi sono ritrovata a iniziare la mia avventura in un altro Paese europeo, credendo vivamente che “se siamo in Europa, sará tutto piú o meno uguale”. In realtá mi sono scontrata con la bella sorpresa, se vogliamo utilizzare un linguaggio pieno di positivitá e resilienza che TUTTO IL MONDO E’ PAESE.
Mi sarei potuta arrabbiare o sentire triste o demotivata nel dover affrontare, cambio di lingua a parte, un milione di scartoffie da compilare, lunghe code negli uffici, sentirsi una STRANIERA in tutti i sensi e non sapere da che parte iniziare. Ed fu proprio in questo momento che il Counselling, che praticavo con i miei clienti in Italia, mi ha permesso di mettermi in quelle che Rogers chiama “le scarpe dell’altro”, vivendo sulla mia pelle e valorizzando sempre di piú il valore della parola empatia.
Secondo Rogers infatti, ogni persona dispone delle capacità necessarie per realizzare il proprio percorso di vita, quella che viene definita in gergo la Tendenza Attualizzante, che altro non é che la spinta verso la crescita ed il miglioramento personale, quell’autonomia che sfocia nella realizzazione di Sé.
Come Counselor é sempre stato mio compito facilitare il Cliente in questo percorso attraverso la creazione di un clima di accettazione, empatia e responsabilizzazione personale poiché ogni persona é un mondo a sé, nonostante tutte le avversitá e gli stati d’animo che prova quando arriva per la prima volta in studio per iniziare un percorso di Counseling.
E stavolta? Stavolta toccava a me mettere in pratica pienamente la mia professione con me stessa peró, per riuscire ad arrivare al mio obiettivo: vivere all’Estero e superare i grandi scogli che implica una scelta del genere e per di piú con una etá matura.
Immaginatevi per un istante di essere passati piu´volte di fronte ad una libreria specializzata in viaggi fantastici verso le cime del Nepal o Machu Picchu, il desiderio profundo di imbarcarvi in una avventura per cercare la vostra essenza ed essere voi stessi il protagonista assoluto!
Wuaooo! Cosí mi sono sentita io all’inizio dell’avventura, sfogliando un libro piacevole alla vista e con un sacco di prospettive positive. Quello che non avevo considerato erano le pagine inevitabilmente difficili del libro che altro non sono che le difficoltá giornaliere della vita, che spesso non ci permettono di guardare ció che ci circonda con i suoi angoli squisitamente pieni di poesía…. un tramonto, un bambino che gioca, la bellezza di un albero. Tutto questo quando siamo arrabbiati o tristi o abbiamo un pensiero che ci ronza in testa, non siamo in grado di vederlo fino a che il Counselling, con la sua straordinaria semplicitá, ci riporta ad assaporare il gusto del viaggio e della vita…… perché nonostante il duro cammino, questa tecnica ci permette di vedere il mondo da diversi angoli e prospettive e soprattutto ci permette di incontrare il paio di scarpe adatto ai nostri piedi.
Infatti, dipende da ciascuno di noi indossare consapevolmente la scarpa piú idónea e del nostro numero per sentirci comodi. Noi e solo noi possiamo scegliere di indossare la scarpa giusta. Perché solo in una condizione di comodità con noi stessi possiamo sperimentare al meglio il nostro percorso di vita, fare giuste scelte, ampliare il bagaglio delle esperienze ed incontrare il nostro reale modo di essere in linea con i nostri bisogni. Certamente essere quello che realmente si vuole spesso risulta faticoso e bisogna avere molta fiducia e costanza per non demordere di fronte alle difficoltá che sorgono nel cammino.
Quando decisi di andare via dall’Italia fu davvero perche´arrivai ad un punto di non ritorno: o avrei seguito i miei bisogni reali o sarei rimasta lontana da essi con tutte le conseguenze del caso.
Si arriva a questo punto, credo, dopo aver passato la fase del “non so cosa voglio, non so piú chi sono” per arrivare poi al “questo e´quello che voglio, questo é ció che sono”. E qui inizia l’avventura ed il punto di svolta.
Per Rogers ricongiungersi con la nostra parte piú vera ed autentica é tanto fondamentale quanto l’atto stesso di vivere una vita piena, dove le parole accettazione, empatia e fiducia costituiscono i pilastri portanti di ogni giornata.
Tutto il mondo é Paese, dunque! Quando si é dall’altra parte della sponda, non piú Counselor, ma Cliente si vive e si sente ció che l’altro porta con sé quando si inizia un percorso di cambiamento ed evoluzione.
Sono stata per vari mesi in quel bozzo prezioso e fertile dove la crisalide inizia a prendere forma prima di diventare farfalla e spiccare il volo libera verso la meta. Per me sono stati positivi, ma riconosco che per molti questi possono essere mesi difficili dove tutte le emozioni sommerse vengono a galla ed é complesso gestirle da soli.
Per questo il Counseling, tanto professionalmente quanto a livello personale, é uno strumento di crescita fantastico, che aiuta la persona a costruire un clima di accettazione, empatia e fiducia con se stessa.
Per questo motivo nel 2013 scelsi di studiare questa disciplina e di farne anche la mia professione. Una delle caratteristiche che piú mi piacciono é questo modo di vedere il mondo, con la sua peculiare maniera di accettare incondizionatamente e senza pregiudizi la persona che ci sta davanti, con i suoi pensieri e suoi sentimenti, quali essi siano. E di conseguenza diviene una forma di imparare a mettere in atto anche un’accettazione incondizionata verso se stessi. Il giudice implacabile che spesso abbiamo dentro e che ci recrimina “perché hai fatto questo, perché hai dato retta a caio” diviene una sorta di amico o amica che ci ascolta con clemenza senza giudizio, cercando di farsi apprendere con morbidezza la lezione del passato per essere migliori nel futuro.
Insomma il Counseling mi ha aiutata ed aiuta la persona ad abbandonare il "dover essere" imposto dagli altri e dalla società di appartenenza per accogliere sentieri diversi come, per esempio, quello di aprirsi all'esperienza, raggiungere la capacità di accettare sé stessi e gli altri, sentire di essere un processo continuo in un flusso dinamico, avendo fiducia nelle proprie capacità.
Tutto il mondo é Paese, dunque! Vivendo e lavorando ormai fuori da qualche anno, essendo Counselor in un altro Paese, la mia esperienza come straniera mi ha quindi aiutata a mettermi ancora di piú nei panni dell’altro. E mi ha aiutato anche a vedere che l’essere umano, in qualsiasi parte del mondo, con cultura e lingua diverse, alla fine sente e vive le stesse emozioni umane ed universali : paura, rabbia, tristezza, sfiducia, felicitá, vergogna. E non importa che di che colore sia la pelle o se si é del nord, del sud o del centro del mondo! Alla fine cío che accomuna l’essere umano é la voglia di essere accettato per quello che é, incondizionatamente!
Credo che il lavoro del Counselor e lo studio di questa disciplina possono essere davvero una gran risposta ai molti nodi relativi, per esempio, alla politica migratoria o al tema dell’inclusione sociale di cui si parla molto oggi. Sarebbe bello poter creare, al di lá delle idee personali in ambito politico, religioso e demagogico, che ognuno di noi ha, esempi universali di spazi professionali dove l’ascolto attivo e non giudicante fosse la base principale della relazione con l’altro.
Carl Rogers diceva
“Apportiamo un aiuto profondo solo quando nella relazione rischiamo noi stessi come persone, quando sperimentiamo l'altro come una persona con i suoi diritti: solo allora ha luogo un incontro ad una profondità tale da dissolvere il dolore della solitudine in entrambi, nel cliente come nel terapista.” (A way of being, C.Rogers, Ed. Giunti 1980).
Bibliografia
Terapia Centrata sul Cliente, C.Rogers, Meridiana 2007
Un modo di essere, C.Rogers, Giunti 2012
Antonovsky A., Svelare il mistero della Salute - Come le persone gestire lo stress e stare bene, San Francisco,1987
Consuelo Casula C., La forza della vulnerabilità, Francoangeli , 2011 Robine J.M., a cura di Spagnuolo Lobb, Il rivelarsi del sé nel contatto. Studi di psicoterapia della Gestalt, Milano, Ed. Francoangeli, 2013
El arte de sanar a las personas, C.Jose Bermejo,2014
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📌 56. Ben-Essere Live: Tutto il mondo è paese
Federica Luzelena Amarisse
Laureata in Psicologia, Naturopata e Counsellor Professionale, dal 2007 si occupa di tecniche naturali per la salutogenesi integrata, tra le cui specialitá ci sono la Fito e Floriterapia, la Litoterapia, la Medicina Tradizionale cinese. Specialitá in Counselling per il lutto e Counselling per la coppia. Vive e lavora in Spagna e offre consulenze online all’Estero in lingua italiana, spagnola ed inglese. Per maggiori Info WWW.LUZELENA.ES
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